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Open - Andre Agassi


TRAMA: Costretto ad allenarsi sin da quando aveva quattro anni da un padre dispotico ma determinato a farne un campione a qualunque costo, Andre Agassi cresce con un sentimento fortissimo: l'odio smisurato per il tennis. Contemporaneamente però prende piede in lui anche la consapevolezza di possedere un talento eccezionale. Ed è proprio in bilico tra una pulsione verso l'autodistruzione e la ricerca della perfezione che si svolgerà la sua incredibile carriera sportiva. Con i capelli ossigenati, l'orecchino e una tenuta più da musicista punk che da tennista, Agassi ha sconvolto l'austero mondo del tennis, raggiungendo una serie di successi mai vista prima.

RECENSIONE: Io di tennis non ne capisco nulla e non si può certo dire che io sia una sportiva quindi se ho letteralmente adorato questo libro non è certo per gli aspetti relativi ai tecnicismi tennistici che si, ci sono, ma sapientemente intercalati nella storia di una vita che meritava di essere raccontata.

Andre Agassi si apre al mondo con le sue fragilità, le sue paure, i suoi errori e svela con delicata umiltà il faticoso percorso personale alla ricerca della sua identità come sportivo ma anche e soprattutto come uomo.

Il libro è narrato in prima persona, è Agassi che parla e lo fa con un’intensità che definirei magnetica. La scrittura è sublime. I sentimenti e le emozioni escono dalle pagine, toccano il cuore e restano li.

Il merito è senz’altro anche di J. R. Moehringer, premio Pulitzer per il giornalismo nel 2000, che ha effettivamente messo sulla carta la storia di Agassi e lo ha fatto in modo strepitoso, ha saputo portare in queste 500 pagine il phatos e la suspance di un thriller, la delicatezza e i sentimenti di un romanzo d’amore, la precisione di un testo storico, i tecnicismi di un giornale sportivo e le ricche descrizioni sull’animo umano di un trattato di psicopatologia.

Quando mi piace molto un libro vorrei parlarne sempre e questo mi è piaciuto talmente tanto che vorrei che tutti lo leggessero e mi rendo conto, scrivendo, che nessuna recensione potrà mai rendergli giustizia perché sarà sempre riduttiva.

E’ sicuramente uno dei libri più belli, avvincenti, appassionanti e commoventi che abbia mai letto e adesso che l'ho finito vago sconsolata per casa con la consapevolezza che sarà difficile trovare un testo altrettando emozionante.

LO SGUARDO DELLA PSICHIATRA: Come dicevo sopra, questo libro, se non fosse una biografia, potrebbe essere un trattato di psicopatologia. Non manca niente. La relazione difficile con un padre narcisista che considera il figlio come appendice di sé, una madre passiva, la ribellione di un adolescente, le relazioni tossiche che deteriorano e consumano e quelle sane che guariscono.

In tutte le pagine, l’elemento costante e ossessivamente ripetuto, è il rapporto con il tennis. Agassi odia questo sport ma ne è, allo stesso tempo, visceralmente legato, una contrapposizione di sentimenti che ricalca la relazione con il padre.

"Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l’essenza della mia vita".

Le minuziose descrizioni degli aspetti caratteriali e delle modalità relazionali di Agassi consente, agli addetti ai lavori di identificare, nelle esplosioni di ira, nell’impulsività, negli eccessi, nelle fragiltà e nella ricerca ostinata della perfezione, tratti personologici ben definiti.

I temi invece ricalcano semplicemente la Vita rendendo il libro una perfetta allegoria dell’esistenza. Vincere e perdere, amare e odiare, cadere e rialzarsi dove le delusioni superano le conquiste e restano impresse nel cuore più a lungo.

"Vincere non cambia niente. Una vittoria non è così piacevole quant’è dolorosa una sconfitta. E ciò che provi dopo aver vinto non dura altrettanto a lungo".

Autore: Andre Agassi

Traduttore: Giuliana Lupi

Editore: Einaudi

Collana: Einaudi. Stile libero extra

Anno edizione: 2011

Pagine: 502

Prezzo: 11,90 euro

ISBN 9788806207267

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