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La separazione del maschio - Francesco Piccolo


Titolo: La separazione del maschio Autore: Francesco piccolo Editore: Einaudi 

Pagine: 202 

Prezzo: 12,00 Euro

ISBN 9788806222574 

Sospettavo da tempo che la sorridente e spensierata famiglia che il Mulino Bianco si ostina imperterrita a propinarci con tanto di cioccolatose merendine non esistesse e Francesco Piccolo in questo romanzo me lo ha confermato. In sostanza è un po’ come se avesse detto che Babbo Natale non esiste, che la fata dei dentini è un’invenzione, che il PIL italiano è in ripresa... insomma quelle cose che da tempo supponi siano una fregatura ma che ti ostini a dare per vere perché ti fa stare più tranquilla. Ebbene qui, in queste 200 pagine, si sono infranti tutti i sogni della me bambina che avrebbe scommesso tutte le sue Barbie sulla fedeltà eterna del principe azzurro. Ergo, se appartenete alla categoria di quelli che il 24 Dicembre, prima di cadere in un magico sonno, lasciano sul tavolo latte e biscotti per rifocillare Santa Claus, se credete nella fedeltà eterna e nell’esistenza dei folletti dei boschi, non leggete questo libro. Se invece, come me, siete tesserati del club “temerari e curiosi pronti a tutto” bè, non esitate a gettarvi tra queste pagine che raccontano, senza filtro alcuno, i pensieri e i più intimi desideri di un poligamo impenitente, di un traditore seriale geneticamente sprovvisto di coscienza e dei correlati sensi di colpa ma capace di provare un amore totale e incondizionato per una sola donna, la figlia. 

Senza retorica e senza ipocrisia l’Autore ci racconta la vita che si svolge nella mente di un uomo al di là degli aspetti luccicanti e perfetti delle facciate sociali. 

Ho particolarmente apprezzato due aspetti in questo romanzo e il primo è senz’altro la volontà di non dipingere nessuna donna come una povera e ignara vittima dello stronzo di turno. Le amanti vengono tutte (o quasi) rappresentate come adulte consapevoli ben lontane dalle indifese gatte morte di cui spesso si sente parlare. Qui abbiamo un uomo che tradisce con donne che a loro volta tradiscono e questo bilancia un po’ le cose, restituisce in qualche modo la dignità della scelta al genere femminile a cui appartengo. 

Girl power insomma. L’altro tema che merita di essere citato è il ruolo genitoriale del protagonista che nei confronti della figlia mostra quella sensibilità e quell’attenzione frammista ad una commovente delicatezza che sembra mancare in ogni altro aspetto della sua vita. Nel complesso io dico si perché mi piacciono le voci fuori dal coro, perché credo che trasportare sulle pagine temi un po’ scomodi richieda molto coraggio e io amo gli audaci, perché a volte allargare gli orizzonti e uscire dai preconcetti per osservare il mondo nelle sue diverse sfaccettature è un esercizio utile. 

Infine ringrazio l’Autore per aver reso accessibile a noi donzelle quella fetta di universo maschile che talvolta ci ostiniamo con forza a non voler vedere. ... e vissero per sempre felici e contenti. Buona lettura! 

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