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Americanah - Chimamanda Ngozi Adichie

Ifemelu ha una borsa di studio a Princeton ed è l'autrice di «Razzabuglio», un blog di largo seguito che denuncia con pungente leggerezza i pregiudizi ancora diffusi negli Stati Uniti. Ne ha fatta di strada da quando, tredici anni prima, appena arrivata dalla Nigeria, faticava a pagare l'affitto e si sforzava di adeguare accento e aspetto agli standard americani. Eppure c'è qualcosa che Ifemelu non riesce a dimenticare. In fondo al cassetto della memoria conserva ancora il ricordo di Obinze, il ragazzo voluto fin dal primo istante e poi lasciato senza una spiegazione, con un taglio netto frutto della vergogna. Tornare indietro nel tempo è impossibile, ma non nello spazio. Contro il buon senso e il parere di tutti, Ifemelu sale su un aereo per Lagos intenzionata a riprendere il filo di una storia interrotta.

Terzo libro della strepitosa scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie edito nel 2014 da Einaudi. Che dire? Semplicemente la adoro!

La protagonista del romanzo è Ifemelu che, come l’autrice, è una giovane nigeriana emigrata negli Stati Uniti per studiare.

Negli States Ifemelu conduce un’esistenza appagante, inizia una relazione con un professore di Yale e apre un blog: "Raceteenth, Varie osservazioni sui Neri Americani (precedentemente identificati come Negri) da parte di una nera non-americana".  I suoi post, all’apparenza leggeri, vertono su argomenti di grande importanza sociale come l’integrazione, il razzismo e l’immagine delle donne.

“Ma non le piaceva il fatto di dovere andare fino a Trenton per farsi le treccine. Era assurdo aspettarsi un salone afro a Princeton – i pochi neri che aveva visto sul posto avevano la pelle così chiara e i capelli così lisci che non riusciva proprio a immaginarseli con le treccine – eppure, aspettando il treno a Princeton Junction in un pomeriggio avvampante di calore, si domandò perché mai non ci fosse un posto dove farsi le treccine.”

Ifemelu, attraverso il blog, osserva L'America e ce la racconta, ci spiega dettagliatamente la lunga procedura necessaria alla realizzazione delle treccine,  i trattamenti liscianti che le donne afroamericane subiscono per aderire ai canoni di bellezza occidentali e si confronta con le altre donne. E’ sempre presente nei suoi racconti un sottofondo malinconico, una sorta di insoddisfazione che si deposita lentamente nella sua anima e la spinge poi a cambiare la direzione della propria vita.

Ifemelu è un’eroina contemporanea atipica, quella che alla fine non resta a cercare fortuna negli Stati Uniti ma inverte la rotta, la ripercorre in senso contrario e torna a casa, in Nigeria.

«I personaggi femminili dei miei romanzi rifiutano la sottomissione e Ifemelu è una tipa che disturberà alcuni lettori. In Nigeria sono tutti convinti che dietro la sua figura ci sia io e la mia storia. Ma è vero solo in parte, anche se Nsukka, la città dove Ifemelu e Obinze frequentano il college, è la stessa in cui ho vissuto io».

LO SGUARDO DELLA PSICHIATRA: Che adoro la Chimamanda l'ho già detto, adesso vi dico anche perchè! Ho trovato questo libro estremamente coinvolgente, ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi che appaiono puliti, realistici ma più di tutto, proprio per il contesto sociale in cui viviamo, ho trovato piacevolemente sorprendente la scelta decisamente anacronistica, di abbandonare il progetto "di far fortuna all'estero", per tornare nel paese d'origine che, ricordiamolo, non è un posto qualunque ma la Nigeria o, per meglio dire, quello che una volta chiamavamo Biafra.

Ifemelu sceglie la Nigeria. Ha vissuto in America, l'ha descritta con toni realistici che non diventano mai polemici nè critici.

Ho visto coraggio e rivalsa, crescita emotiva, umiltà, capacità di critica, grandi significati sociali e importanti spunti di riflessione.

Leggetelo, ne vale la pena!


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