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Heidi - Francesco Muzzopappa


Heidi è l'eroina indiscussa della mia infanzia e ancora adesso, che l'infanzia l'ho lasciata indietro da un pezzo (pezzettino in realtà), sento che l'imprinting con la piccola montanara è stato fondamentale per la costruzione del mio IO. Non cerco di miracolare la Clara di turno ma quanto meno mi impegno quotidianamente, nell'ambulatorio di psichiatria, per far si che nessuno possa udire parlare le caprette o vedere monti che sorridono.

Detto ciò, va da sè che un libro che riporta in copertina il nome della mia beniamina, non potevo lasciarmelo sfuggire.

Non sapevo cosa aspettarmi ma avevo due buoni elementi per acquistarlo a scatola chiusa: Heidi è di per sé una garanzia, diciamolo, e l'editor del libro è una persona semplicemente adorabile.

Posso riassumere la mia esperienza in tre semplici passaggi: Compro il libro. Leggo il libro. Resto Folgorata.

Si, folgorata! Dal sapiente utilizzo dell'ironia, dalla capacità di fotografare con estrema precisione e notevole astuzia il modello di relazione interpersonale che ci guida, dal sublime utilizzo della lingua italiana che per una come me è magia pura.

I personaggi principali, Heidi, Peter e il Nonno che però non sono davvero Heidi Peter e il Nonno ;) regalano piacevolissimi momenti di divertimento e risate, le descrizione che l'Autore tratteggia di ognuno di loro sono perfette! Vanno nel profondo, esplicitano la personalità e le fragilità restando sempre sullo scanzonato binario del sarcasmo.

Il tono dell'Autore è  sempre volutamente spiritoso, beffardo, a tratti cinico ma mai polemico.

La trama è una sorpresa che non voglio svelare, ma posso anticipare che, nonostante l'apparente leggerezza di fondo, l'atmosfera generale ondeggia tra note dolci e amare che forniscono non pochi elementi di riflessione.

Mi verrebbe da definirlo un Moderno Trattato di Sociologia che descrive, mediante divertenti metafore, i rapporti tra gli individui e ne caratterizza gli aspetti più significativi nei diversi ambiti: lavorativo, familiare e sentimentale.

Ulteriore nota di merito per Francesco Muzzopappa sta, a mio avviso, nell'aver introdotto, con estrema delicatezza e dolcezza, un importante e attuale problema sociale come la gestione degli anziani affetti da patologie neurodegenerative. L'Autore con rispetto e accoglienza, senza mai cadere nel patetico, regala uno spazio importante e una nuova dignità a chi spazio e dignità non li domina più.  

Bello, proprio un bel libro che ha, tra l'altro,  confermato  nero su bianco, la mia ipotesi psicopatologica sulle devianze dei Milanesi...

Purtroppo a Milano uscire alle sei di sera viene considerata una malattia non curabile. Solo gli sfaticati lavorano otto ore. L'ideale di vita è arrivare morti alla pensione o spirare durante una riunione. In alcuni uffici ti fanno addirittura correre sulla ruota.

E' una commedia galattica! da leggere... e se avessi una casa di produzione cinematografica, io su questo libro ci farei un film!

Heidi versione 2.0. ;)

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