Eleanor Oliphant sta benissimo - Gail Honeyman
Difficile, molto difficile scrivere la recensione di un libro così speciale. Si perché Eleanor Oliphant sta benissimo è davvero un libro speciale, non è solo bello, è qualcosa di più, è incantevole, è salvifico.
Gail Honeyman, la giovane scozzese autrice del libro, ha vinto con questo esordio il Costa Debut Novel Award 2018, si è aggiudicata recensioni stellerari, la pubblicazione in 35 paesi nonchè la vendita dei diritti cinematografici. Successo a mio avviso meritatissimo.
La protagonista del suo romanzo, Eleanor, si installa nel cuore del lettore con la forza di una calamita già dalle prime pagine.
Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene.
Dunque, cosa avrà di tanto speciale una trentenne solitaria che lavora in un ufficio, parla con una pianta e ama le parole crociate?
Tutto. Eleanor incarna lo sguardo puro sul mondo, quello che hanno i bambini, quello che non giudica ma osserva. E’ una donna ferita, oltraggiata, con un passato terribilmente doloroso che ha provato in tutti i modi a reprimere e cancellare.
La sua è stata un'infanzia di privazioni, assenze e ingiustizie. Non è mai stata accudita nè educata emotivamente, il risultato è una donna che non conosce le emozioni, non sa come esprimerle, è incapace di interagire con il mondo. E, semplicemente, non lo fa.
Eccomi qui. Capelli lunghi, lisci, castano chiaro, che mi scendono giù fino alla vita, pelle chiara, il volto un palinsesto di fuoco. Un naso troppo piccolo e occhi troppo grandi. Orecchie: niente di eccezionale. Altezza più o meno nella media, peso approssivativamente nella media. Aspiro alla medietà... Sono stata al centro di fin troppa attenzione in vita mia. Ignoratemi, passate oltre, non c'è nulla da vedere qui.
Eleanor vive in sé stessa e per sé stessa. Sola. Le sue abilità sociali sono totalmente deficitarie, comunica esprimendo quello che pensa esattamente come lo pensa, senza alcun filtro convenzionale. Non sa interpretare le espressioni faciali né intuire lo stato d’animo altrui.
A quanto pareva non esisteva uno spazio sociale a forma di Eleanor in cui potermi infilare.
I suoi pensieri sul genere umano e su come questo genere umano trascorra la propria esistenza sono assolutamente esilaranti ed espressi sempre con un candore allarmante.
In questa esistenza fatta di un lavoro come contabile, di solitudine, di difese emotive e di schermi protettivi succede che l’amore e l’affetto si fanno lentamente spazio, improvvisi e nuovi, questi sentimenti promuovono un cambiamento e convincono Eleanor che la possibilità di essere felice esiste anche per lei.
La grandezza del romanzo sta proprio nella precisa e accurata rappresentazione dell’intera gamma di emozioni che Eleanor sperimenta. Il lettore viene sospinto insieme a lei verso un nuovo turbinio di sensazioni, percezioni e stimoli che pervadono il cuore e la mente. Eleanor impara a sentire, nell’anima, la grandiosità della felicità ma sperimenta anche la sofferenza, quella che inabissa, che offusca la mente e vela gli occhi di nero impedenogli di vedere un futuro.
Parallelamente a questo viaggio nella scoperta delle Emozioni, l’autrice affronta tematiche quanto mai attuali come la solitudine e l’utilizzo dei “social”.
Ai giorni nostri la solitudine è il nuovo cancro, una cosa vergognosa e imbarazzante, così spaventosa che non si osa nominarla: gli altri non vogliono sentire pronunciare questa parola ad alta voce per timore di esserne contagiati a loro volta, o che ciò possa indurre il destino a infliggere loro il medesimo orrore.
La mia esperienza di clinico, di medico e, nello specifico, di psichiatra non può che portarmi a confermare quanto sia difficile oggi, soprattutto per i giovani, creare relazioni sociali autentiche e solide che possano contrastare la via più semplice (seppur involutiva) dei social.
La mia esperienza di lettore mi porta a dire che questo è un libro grandioso e…, lo so, sono poco democratica, ma questo libro s’ha da leggere!
Traduttore: S. Beretta
Editore: Garzanti Libri
Collana: Narratori Moderni
Anno edizione: 2018
Prezzo: 15.22 Euro
Pagine: 352
EAN: 9788811672364