La più amata - Teresa Ciabatti

“Mi chiamo Teresa Ciabatti, ho quattro anni, e sono la figlia, la gioia, l’orgoglio, l’amore del Professore.” Il Professore è Lorenzo Ciabatti, primario dell’ospedale di Orbetello. Lo è diventato presto, dopo un tirocinio in America, perché è pieno di talento ma modesto, un benefattore, qualcuno dice un santo. Tutti lo amano, tutti lo temono, e Teresa è la sua figlia adorata: l’unica a cui il Professore consente di indossare l’anello con lo zaffiro da cui non si separa mai. L’anello dell’Università Americana, dice lui. L’anello del potere, bisbigliano alcuni.
Teresa dall’infanzia scivola nell’adolescenza, e si rende conto che la benevolenza che il mondo le riserva è un effetto collaterale del servilismo nei confronti del padre. Chi è Lorenzo Ciabatti?
Il medico benefattore che ama i poveri o un uomo calcolatore, violento? Un potente che forse ha avuto un ruolo in alcuni degli eventi più bui della storia recente?
Ormai adulta, Teresa decide di scoprirlo, e si ritrova immersa nel liquido amniotico dolce e velenoso che la sua infanzia è stata: domande mai fatte, risposte evasive. Tutto, nei racconti famigliari, è riadattato, trasformato…
Teresa Ciabatti ricostruisce la storia di una famiglia e, con essa, le vicende di un’intera epoca. Un’autofiction sincera, feroce, che nasce dall’urgenza di fare i conti con un’infanzia felice bruscamente interrotta.
Finalista al Premio Strega edizione 2017 e celebrato da numerose ottime recensioni. Non potevo non leggerlo e non posso ora non consigliarne la lettura.
Tersa Ciabatti si immerge in un toccante racconto autobiografico, si tuffa negli anfratti dell’animo e delinea un dipinto severo e impietoso dei suoi legami familiari.
Teresa nasce in una famiglia importante, suo padre è un uomo conosciuto e rispettato in paese e perfino in America, dove ha vissuto e studiato e, verosimilmente, gettato le basi di una rete sociale di conoscenze piuttosto fumose che hanno contribuito, nel tempo, a renderlo pressoché uno sconosciuto agli occhi della famiglia e soprattutto della figlia.
Teresa smette di guardare al padre e alla madre con gli occhi candidi di una figlia e si impone di osservarli per ciò che sono: un uomo e una donna. Ne sviscera i difetti, gli errori, analizza le loro vite, raccoglie materiale, legge documenti e intervista conoscenti per trovare le risposte che non ha mai ricevuto Rivive episodi, ripercorre la sua vita come in una dolorosa moviola, cerca colpe e colpevoli nel suo passato per riuscire a tornare in modo più consapevole al proprio presente.
“Mi chiamo Teresa Ciabatti, ho quattro anni e sono la figlia, la gioia, l’orgoglio, l’amore del Professore”.
La più amata è la storia di una bambina che vive in un contesto agiato, è figlia di un medico, un professore, un uomo noto e rispettato. E’ circondata da attenzioni e di sé ha la percezione di essere una eletta, una principessa, la principessa del suo grande e infallibile papà.
E’ la storia di un’adolescente che si scontra con le difficoltà della vita e spesso rimane sconfitta. Affronta le sopraggiunte avversità finanziare con rabbia e le relazioni interpersonali con impulsività distruttiva.
E’ la storia di una donna disillusa che si rappresenta con una profonda incapacità di adattamento affettivo e sociale. Si sente inadeguata, sbagliata e diversa e vuole comprenderne le ragioni. Indaga sulle sue origini, sul padre e sulla madre e intraprende, con determinazione e radicalità, un percorso introspettivo che sgretola tutte le certezze sperimentate nell’infanzia.
“Mi chiamo Teresa Ciabatti, ho quarantaquattro anni e non trovo pace. Voglio scoprire perché sono questo tipo di adulto, deve esserci un’origine, ricordo, collego. Un motivo che mi ha resa tanto diversa…”
E’ la storia di Teresa Ciabatti. E io vi consiglio di leggerla.
Autore: Teresa Ciabatti
Editore: Mondadori
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Anno edizione: 2017
Pagine: 218 p., Brossura
Prezzo: 15,30
ISBN: 9788804664529
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